RECENSIONE: Agrippa, il braccio destro di Augusto di Lindsay Powell

Per chi visita Roma, un giro in giro al Pantheon è atto dovuto: potrà così ammirare il monumento costruito dall’imperatore Adriano, intorno al 120 D.C., e notare che sul frontone vi è la scritta «Marcus Agrippa, Lucii filius, consul tertium fecit», ovvero «Lo costruì Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta».

Ma come, non l’ha edificato Adriano? Certamente, ma il Pantheon originario, una struttura ben diversa da quella che visitiamo oggi, fu edificato nel 27 A.C. (ovvero 150 anni prima dell’edificio adrianeo) da questo per certi versi oscuro personaggio.

Oscuro, eppure un imperatore, 150 anni dopo, ritenne opportuno ricordare che l’idea originaria non era sua, bensì di questo cittadino romano, oltretutto di origini abbastanza modeste.

Chi era Marco Agrippa?

Marco Agrippa fu la personificazione dell’espressione “braccio destro”.

Come uomo di fiducia, e intimo amico, di Augusto condusse guerre, pacificò province, adornò Roma e giocò un ruolo cruciale nello stabilire la Pax Romana dei successivi due secoli: tutto ciò nella consapevolezza che non avrebbe mai governato di persona.

Per secoli gli storici si sono interrogati sulla sua apparente mancanza di ambizione, sul rapporto di amicizia che dalla giovinezza lo legò a Caio Ottavio, nipote di Cesare.

Già dalla lotta contro i cesaricidi Agrippa si rivelò necessario per la vendetta di Ottaviano, acquisendo la reputazione di ottimo ammiraglio nella lotta contro Sesto Pompeo e nell’epica battaglia di Azio, che segnò la fine di Marco Antonio e Cleopatra nel 31 a.C. Condusse le legioni nel Bosforo Cimmerio, in Gallia e in Illiria.

Sempre in Gallia, Agrippa estese la rete viaria abbozzata da Cesare, in Giudea consolidò i rapporti con Erode e stabilizzò la regione. Si occupò del restauro di Roma e di vitali opere pubbliche.

Agrippa fu insomma un alter ego dell’imperatore, che gli diede in sposa la figlia Giulia e adottò i tre figli della coppia, sperando di farne eredi al trono.

La morte precoce di Agrippa il 12 d.C. privò Augusto del suo miglior collaboratore, ma il sangue di Agrippa continuò a scorrere nelle vene di esponenti della dinastia più ambiziosi, come Caligola e Nerone.

Ammiraglio, generale, diplomatico, urbanista, fine politico: Agrippa è un personaggio di cui vale la pena conoscere la vita.

Unico neo dell’opera: armatevi di santa pazienza nella lettura… Chi si è occupato della traduzione in italiano ha fatto un pessimo lavoro.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

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