RECENSIONE: Ezio, la nemesi di Attila di Ian Hughes

Ezio è una delle figure più importanti della storia del tardo Impero Romano e le sue azioni hanno contribuito a mantenere l’integrità dell’Occidente negli anni del declino. Prima della sua carriera ai vertici dell’esercito romano, fu un semplice ostaggio tra i goti di Alarico e poi con Rua, re degli Unni: ciò gli consente di “studiare all’estero”, imparando a conoscere punti di forza e debolezze di questi popoli,ad apprendere le loro tattiche militari (da lui poi utilizzate in oltre venti anni di campagne), a capire le possibilità di allearsi ora ad una ora all’altra coalizione di tribù “barbare”.

Generale forte e stimato in un periodo di imperatori deboli e invischiati in lotte di palazzo, Ezio cerca di fermare il declino politico, militare ed economico dell’impero romano d’occidente: riconquisterà la Gallia, terrà a freno Vandali ed altri popoli barbarici in Spagna e Africa, sino a raggiungere il culmine della sua carriera militare con la sconfitta inflitta ad Attila ai Campi Cautalanici,

Tuttavia i successi militari non risolveranno i problemi reali dell’impero romano d’occidente, dovuti ad una crisi finanziaria derivante dal venir meno dell’entrate dei territori controllati dalle popolazioni barbariche da un lato, e dal rifiuto parallelo delle classi abbienti dell’impero di farsi carico delle spese necessarie per mantenere un esercito che ponesse un freno alle invasioni.

Il sogno di Ezio, ripristinare l’impero d’occidente, non sarà sconfitto dalla cavalleria unna guidata da Attila, ma dal mancato gettito fiscale…. Ed i paralleli con la contemporaneità sorgono spontanei.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

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