Quando il Centro studi per la pace Eirene vide la luce, negli anni Ottanta, la situazione politica era abbastanza chiara, anche se estremamente preoccupante. La corsa al riarmo voluta da Reagan era in pieno svolgimento: si erano fatte, e perse, le grandi battaglie contro gli euromissili, si assisteva in prima persona alle prime esperienze di intervento dell’Occidente in Medio Oriente (le forze multinazionali in Libano) e dell’URSS in Afghanistan. Una situazione di guerra nucleare possibile, con il Sud del mondo stretto nella morsa della fame, del sottosviluppo, delle guerre civili o interetniche, ed un est europeo in cui le manifestazioni democratiche di Solidarnosc venivano pesantemente represse. In una situazione politica del genere la nascita di un centro studi per la pace era da intendersi soprattutto come un accumulo di forze e risorse che fornissero un luogo anche fisico di riflessione per gli obiettori di coscienza che avessero terminato il servizio civile, un luogo di confronto su tematiche come la nonviolenza, nonché uno spunto per lo studio e l’approfondimento del materiale in possesso per proporre nuovi modi di difendere la nazione senza l’uso delle armi. Tutti argomenti la cui scarsa elaborazione avevano finito per decretare la sconfitta dei movimenti pacifisti e nonviolenti nella campagna contro gli euromissili.
Il Centro Eirene si caratterizzò da subito come una palestra di idee aperta anche al dialogo con la controparte, applicando una metodologia tipicamente nonviolenta basata sul portare l’avversario al confronto e al dialogo, privilegiando l’analisi, lo studio e la pratica politica basata sul raggiungimento di obiettivi concreti che non entrassero in contraddizione con le obiezioni alla guerra e alla soluzione pacifica dei conflitti. Un organismo quindi di studio, di analisi scientifica, di accumulo e di diffusione del patrimonio culturale nonviolento. Questo è stato il Centro Eirene in tutti questi anni, con una serie di ricercatori che si sono costruiti, mediante il confronto collettivo, una esperienza di studio e una serie di conoscenze rilevanti a livello nazionale.