Ciao Fulvio Manara…

Due anni fa ci lasciava Fulvio Cesare Manara, uno dei fondatori di Eirene Centro studi per la pace, docente universitario, studioso e traduttore dei testi di Gandhi. Per mantenere vivo il suo pensiero Eirene Centro Studi per la pace, in collaborazione con Associazione Mosaico, organizzerà nei prossimi mesi un bando di concorso per il conferimento di un premio di pubblicazione di un testo inedito su tematiche inerenti percorsi formativi e nonviolenza nei progetti di Servizio Civile Nazionale e Leva Civica Regionale.

RECENSIONE: Educare le life skills di Paola Marmocchi, Claudia Dall’Aglio e Michela Zannini

Nel libro vengono presentate le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle tematiche dello sviluppo e della crescita dell’individuo. Il volume contiene un percorso formativo completo sulle life skill che si basa sugli esiti di una sperimentazione da anni avviata a Bologna.

I contenuti sono chiari e offrono continui “stimoli” ad insegnanti, educatori e psicologi, grazie alla presenza di numerose schede operative.  Il percorso può essere sperimentato in scuole secondarie di primo e secondo grado, ma può essere preso come spunto in contesti formativi diversi e contestualizzati.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: La guerra rivoluzionaria jugoslava di Gilas Milovan

Visto che in questo periodo si fa un gran parlare di fascismo e antifascismo, visto che periodicamente si celebra il giorno in memoria delle foibe e degli esuli istriani e dalmati….. valle la pena di lanciarsi nella lettura di questa sorta di diario di guerra, scritto da Milovan Djilas, stretto collaboratore di Tito, membro del Comitato centrale del Partito Comunista Jugoslavo, scrittore, poeta… e nella seconda metà degli anni cinquanta dissidente e pertanto incarcerato dal regime titino.
Cosa ricavarne?
In primo luogo che in Jugoslavia tra il 1941 ed il 1945 fu combattuta una guerra innanzitutto civile, con la partecipazione prima di Italia fascista e Germania nazista, e in un secondo momento della Gran Bretagna.
Poi che questa guerra civile coinvolse in maniera massiccia la popolazione civile, spesso “infoibata” da ustascia, cetnici o comunisti di turno… la minoranza italiana fu una delle tante etnie che subì questo trattamento (l’autore riesce a dare una spiegazione “pratica” delle foibe: facendo sparire i corpi delle vittime in questo modo, si evitavano funerali che, in territori dove il legame famigliare o clanico era molto forte, avrebbero potuto portare a ulteriori rivolte della popolazione).
Infine che, al di là delle epopee filmiche che i miei coetanei si vedevano negli anni settanta su TV Capodistria, tutti i contendenti si sono resi responsabili di efferati delitti e massacri, talmente feroci da far apparire qualsiasi motivazione ideologica o politica il classico pannicello caldo.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.