RECENSIONE: Marengo 1800 di Terry Crowdye

La battaglia di Marengo fu la prima combattuta da Napoleone Bonaparte come capo dello Stato francese, e fu l’incipit bellico che l’avrebbe portato a essere, nel giro di pochi anni, l’imperatore dei francesi.

Benché relativamente modesta rispetto agli apocalittici scontri che segnarono la fine della sua carriera, la natura della vittoria conferisce a Marengo uno status quasi leggendario, rafforzato negli anni a venire dalla propaganda napoleonica.

Fu una “vittoria per caso” o l’ennesima dimostrazione del genio militare napoleonico?

Il resoconto dettagliato della battaglia non dà risposta a questa domanda, anche se rafforza l’idea che il fatto d’arme in sé fu il risultato finale di una visione strategica, quella sì geniale, napoleonica, incentrata sull’attraversamento delle Alpi e sul “mettersi in mezzo” dell’armata francese tra esercito e terre elettive austriache.

Oltre allo svolgimento dello scontro e ai giorni immediatamente precedenti e successivi, con particolare attenzione rivolta ai protagonisti austriaci e alle loro rivalità, il saggio sviluppa l’analisi del ruolo svolto dall’enigmatica “spia di Marengo”, molto probabilmente un doppio agente italiano delle cui informazioni si avvalsero entrambi i contendenti, con risultati non sempre ottimali.

Anche ai tempi di Napoleone l’informazione e la conoscenza delle intenzioni del nemico erano importanti, ma allora come allora non sempre chi forniva tali notizie aveva interesse a dare un “particolare” taglio ai dati che vendeva.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.