Quando inizierete a leggere questo “libro-reportage”, sin dalle prime pagine non potrete che provare ammirazione e rispetto per l’autore, Luca Steinmann.
A dispetto del nome, è un giornalista italiano che all’inizio del 2022 ha un’intuizione ragionata: sta per accadere qualcosa di enorme in quella che ai tempi era una zona dimenticata dell’Ucraina, il Donbass.
Con varie peripezie riesce a raggiungere questi strani territori, oggetto di una guerra civile dimenticata in corso da vari anni, e di trovarsi sul lato russo del fronte quando la Federazione Russa dà il via alla “operazione militare speciale” contro l’Ucraina.
Steinmann non è un “putiniano”, vuole solo raccontare ciò che vede e sente, talvolta inimicandosi anche le autorità politiche e militari russe e filo russe: insomma vuole fare semplicemente il suo mestiere, quello del giornalista.
Vedere, sentire, raccontare: ci riesce benissimo nel suo libro, che abbraccia quasi due anni di guerra e che si snoda in capitoli brevi ma carichi di significato e di notizie, con uno stile di scrittura che è quello del reportage…. Non è cosa che molti sono in grado di fare, così come sono pochissimi (si possono contare sulle dita di una mano) i giornalisti occidentali che sono riusciti a fare, nel migliore dei modi, il loro mestiere in quella disgraziata e martoriata terra.
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.