Era una marea umana: ottocentomila tra uomini, donne e bambini, di cui almeno trecentomila combattenti, appartenenti a varie etnie e provenienze.
In principio, i Romani patirono una serie di sconfitte umilianti, in seguito si riorganizzarono, infine prevalsero in epiche battaglie.
Si concluse così la Grande Migrazione di uomini del nord, che aveva sconvolto mezza Europa per un ventennio (circa 120-101 a.C.). L’episodio anticipò di alcune centinaia di anni le invasioni barbariche del Tardo Antico e inaugurò la lotta tra Roma e i Germani, che era destinata a segnare una frattura nel cuore dell’Europa attraverso i secoli.
L’emergenza ebbe conseguenze traumatiche anche sulla Res Publica Romana. Da questo conflitto emersero non solo figure come quelle di Mario e Silla, protagonisti della seguente guerra civile, ma fu necessario stravolgere lo stesso sistema di reclutamento, accogliendo nelle fila delle legioni anche i cittadini privi di beni economici, promettendo loro in cambio terreni pubblici e regalie: iniziava il lungo percorso verso l’Impero e verso il ruolo politico delle forze armate romane.
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.