La storia della lira inizia dalla libbra romana, una misura di peso equivalente a circa 325 grammi. Fu la riforma di Carlo Magno a trasformarla in unità del sistema monetale, anche se la moneta di quei tempi era il denaro: le zecche ricevevano una libbra d’argento e dovevano ricavarne 240 denari.
Insomma, la lira inizia la sua vita “da moneta” in modo virtuale, e impiegherà alcuni secoli per diventare qualcosa che si tocca e che si mette in tasca.
Se poi aggiungiamo che in questo lungo periodo temporale di fatto esistevano due sistemi monetari differenti, la “moneta piccola” e la “moneta grossa”, si può dire che ci fosse molta confusione.
Percorrere questa confusione, rintracciarne i fili, sotto l’esperta guida di Cipolla, non solo è interessante, ma ci permette anche di fare alcuni paralleli storici decisamente attuali: siamo o non siamo nell’era di un’altra moneta virtuale, benché elettronica; e lo stesso euro non ha un qualcosa di virtuale, essendo moneta di uno Stato che non c’è?
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.