Un testo semplice, senza grandi pretese, pensato per la divulgazione. L’ideale per chi vuole farsi un’idea, nel giro di qualche ora di lettura, di chi fosse questo grande generale.
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.
Centro studi per la pace
Un testo semplice, senza grandi pretese, pensato per la divulgazione. L’ideale per chi vuole farsi un’idea, nel giro di qualche ora di lettura, di chi fosse questo grande generale.
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.
Visto che in questo periodo si fa un gran parlare di fascismo e antifascismo, visto che periodicamente si celebra il giorno in memoria delle foibe e degli esuli istriani e dalmati….. valle la pena di lanciarsi nella lettura di questa sorta di diario di guerra, scritto da Milovan Djilas, stretto collaboratore di Tito, membro del Comitato centrale del Partito Comunista Jugoslavo, scrittore, poeta… e nella seconda metà degli anni cinquanta dissidente e pertanto incarcerato dal regime titino.
Cosa ricavarne?
In primo luogo che in Jugoslavia tra il 1941 ed il 1945 fu combattuta una guerra innanzitutto civile, con la partecipazione prima di Italia fascista e Germania nazista, e in un secondo momento della Gran Bretagna.
Poi che questa guerra civile coinvolse in maniera massiccia la popolazione civile, spesso “infoibata” da ustascia, cetnici o comunisti di turno… la minoranza italiana fu una delle tante etnie che subì questo trattamento (l’autore riesce a dare una spiegazione “pratica” delle foibe: facendo sparire i corpi delle vittime in questo modo, si evitavano funerali che, in territori dove il legame famigliare o clanico era molto forte, avrebbero potuto portare a ulteriori rivolte della popolazione).
Infine che, al di là delle epopee filmiche che i miei coetanei si vedevano negli anni settanta su TV Capodistria, tutti i contendenti si sono resi responsabili di efferati delitti e massacri, talmente feroci da far apparire qualsiasi motivazione ideologica o politica il classico pannicello caldo.
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.
Un testo discreto, che da un’immagine degli anni della guerra civile russa, superando l’agiografia dell’epoca sovietica. Agile nel leggersi, se ha un limite è quello di non approfondire gli aspetti strategico militari del conflitto.
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.
Poi Zeus sposò la lucente Themis, che diede alla luce Horai (Ora) ed Eunomia (Ordine), Dike (Giustizia) e la fiorente Eirene (Pace), colei che dà significato ai travagli degli uomini mortali. — Teogonia, 901
Parola e immagine, donna immortale e simbolo delle due più grandi civiltà dell’antichità europea: Eirene era la divinità greca che personificava la pace, mentre Pax essa si chiamava presso i Romani, a partire dal regno di Augusto. Il suo tempio si trovava nel Campo Marzio, ed era chiamato Ara Pacis. La dea era raffigurata da una giovane donna recante, in una mano, un ramoscello d’olivo con la cornucopia, mentre nell’altra sosteneva il giovane Plutone, simbolo della ricchezza che solo la pace può produrre.
Con un simbolo tanto antico, ma più che mai attuale, invocata da milioni di uomini e donne a millenni dallo splendore e dalla saggezza degli Antichi, a Eirene abbiamo dedicato il nostro Centro studi per la pace: un piccolo grande universo di speranza per lasciare una testimonianza nel tempo, per tracciare una memoria critica sulle conseguenze delle guerre, per ricordare a tutti gli uomini della Terra che la guerra è la più grande e feroce follia umana.
La proposta di Eirene di presentare nelle scuole un percorso di riflessione, dedicato agli insegnanti, sul tema della gestione dei conflitti, rappresenta un motivo per rinnovare l’impegno nella discreta ma determinata educazione al convivere civile e al rispetto della sensibilità altrui in un’ottica di prevenzione e di costruzione del benessere personale e relazionale.
Il presente progetto formativo è rivolto agli insegnanti delle scuole medie inferiori e superiori.
Il percorso completo prevede: 6 incontri della durata di 3 ore ciascuno
La finalità principale di questo percorso di formazione è quella di introdurre il tema della gestione dei conflitti favorendo negli insegnanti la riflessione circa la necessità di vivere i conflitti che quotidianamente si incontrano in ambito scolastico (ma non solo), con consapevolezza, riconoscendo le emozioni e passioni che li animano, e trasformandoli in occasioni di apprendimento.
Il percorso di formazione prevede una partecipazione attiva da parte dei corsisti, attraverso un’alternanza di momenti di lezione frontale e attività di confronto in gruppo.
Gli interventi prevedono l’alternarsi di figure professionali diverse: formatore, mediatore e counsellor. Un tutor inoltre sarà presente a tutti gli interventi al fine di facilitare l’organizzazione dei corsi e il collegamento tra i relatori.
Luisa Ghianda, counselor psicosociale, formata in Analisi Transazionale e conduzione di gruppo con Metodi Attivi, si occupa di formazione comportamentale nonché di consulenza emotiva in ambito privato. Iscritta all’albo del CNCP (Coordinamento Nazionale Counselor Professionisti) e specializzata sul tema del conflitto presso il Centro Psicopedagogico per la Gestione dei Conflitti di Piacenza fondato e diretto da Daniele Novara.
Si sta ora dedicando allo studio del metodo psicodrammatico presso il Centro studi di psicodramma e metodi attivi di Milano.
Silvia Galizzi, laureata in psicologia presso l’università degli studi di Padova.
Ha conseguito un Master biennale di specializzazione in psicologia scolatica presso Centro Studi Bruner e Istituto Carlo Amore – Milano, un corso di formazione “stare nel conflitti: la mediazione sociale” con Centro Eirene, un Corso di perfezionamento in Mediazione sociale e familiare presso l’Università degli studi di Bergamo anno 2007.
Attualmente impiegata nel ruolo di tutor presso l’Azienda bergamasca formazione (anni 2007/2009) – principali mansioni: “facilitatore degli apprendimenti” e ruolo di mediazione tra docenti, studenti e famiglie.
Tamara Mazzoleni, laureata in Scienze dell’Educazione, con un master di specializzazione in Diritti umani ed etica della Cooperazione Internazionale.
Partecipazione ad un corso di formazione “stare nel conflitti: la mediazione sociale” con Centro Eirene, un corso di “Educazione allo sviluppo: percorso di formazione per docenti e operatori di cooperazione” dell’Università degli studi di Bergamo e dell’Ufficio Pace e coopearazione (BG).
Dal 2001 si occupa di processi di formazione per giovani ed adulti in diversi ambiti: educazione allo sviluppo, educazione alla cittadinanza attiva, gestione delle dinamiche di gruppo e dei conflitti.
Sara Polattini, laureata in Scienze dell’Educazione, attualmente specializzanda in Consulenza Pedagogica e Ricerca Educativa con una tesi sull’aggressività e la gestione creativa dei conflitti presso l’Università degli Studi di Bergamo.
Partecipazione ad un corso di formazione “stare nel conflitti: la mediazione sociale” con Centro Eirene e ad un corso annuale come “esperto in gestione risorse umane” della Camera di Commercio di Bergamo.
Dal 2001 si occupa di processi di formazione per giovani ed adulti in diversi ambiti: educazione alla cittadinanza attiva, gestione delle dinamiche di gruppo e dei conflitti.
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Questa proposta nasce come evoluzione di un percorso formativo biennale sulla mediazione nei conflitti, promosso e sostenuto dal Centro studi per la pace EIRENE.
L’idea nasce dalla convinzione dell’importanza di non concentrarsi esclusivamente su interventi di mediazione individuali, ma anche su interventi di sensibilizzazione e promozione territoriale. L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di una cultura del conflitto come componente imprescindibile dalla nostra quotidianità.
Questo progetto si rivolge ai bambini di 1ª, 2ª e 3ª elementare e ai loro educatori. La scelta di questo target nasce dalla consapevolezza che anche bambini così piccoli si trovano quotidianamente all’interno di micro-conflitti. I bambini grazie ad una maggiore flessibilità possono apprendere e sviluppare competenze nella gestione delle emozioni e nella trasformazione dei conflitti con maggiore apertura e facilità rispetto agli adulti.
Il particolare contesto territoriale della provincia di Bergamo poi ci ha indotto a dare rilievo all’ambito interculturale nella strutturazione degli interventi.
In considerazione della fascia di età a cui la proposta si rivolge (6–9 anni), si è data preferenza all’utilizzo di una metodologia ludica, attiva e laboratoriale, allo scopo di avvicinare i bambini alla realtà dei conflitti e della gestione delle relazioni, attraverso il gioco e la sperimentazione personale. A questo scopo i Centri ricreativi estivi possono essere i contesti più adatti ad accogliere questa proposta formativa.
La seguente proposta prevede un percorso formativo di 8 ore complessive così distribuite:
1 incontro di 2 ore rivolto agli educatori:
3 incontri di 2 ore rivolti a gruppi di 15–20 bambini delle classi 1ª, 2ª e 3ª elementare:
L’obiettivo generale di quest’intervento è quello di promuovere nei bambini lo sviluppo di nuove capacità relazionali che permettano loro di riconoscere e affrontare i conflitti sfruttando creativamente le proprie risorse personali.
Il percorso vuole offrire ai bambini l’occasione di riflettere su questo tema in un contesto di relazione e di gruppo. Attraverso la partecipazione ad attività di gruppo i bambini saranno chiamati a vivere direttamente e quindi a riflettere sulle dinamiche relazionali e sulle emozioni da esse provocate, sia in situazioni di collaborazione e cooperazione, sia in situazioni di confronto/scontro e di litigiosità con i coetanei.
L’opportunità di ritagliare degli spazi di gioco educativo sulle interazioni personali rappresenta una risorsa preziosissima per acquisire capacità relazionali e per costruire nuove conoscenze.
Il percorso formativo vuole fare emergere la dialettica fra il conflitto e la cooperazione, entrambi momenti indispensabili – nessuno dei due elimina l’altro – che accrescono il bagaglio emotivo e cognitivo dei bambini, consentendo loro di mettersi alla prova, di ascoltare se stessi e gli altri, di imparare a stare insieme.
L’accento verrà quindi posto sulle relazioni e sul loro valore formativo, e sul gruppo, sulla sua capacità di aiutare il singolo a vivere esperienze nuove, a mettersi alla prova, a cogliere e stabilire limiti e possibilità.
La modalità di lavoro sarà attiva e alternerà l’uso di giochi, tecniche animative, esercizi individuali e di gruppo a momenti di racconto, confronto e discussione.
La metodologia d’intervento si avvale di un insieme di tecniche attive che vanno dall’utilizzo di giochi psicopedagogici ad attività di espressione creativa, simulazioni, brainstorming, tecniche teatrali che richiedono il coinvolgimento diretto dei partecipanti.
Lo specifico formativo dei giochi psicopedagogici e di simulazione risiede essenzialmente nel fatto che essi consentono di sperimentare, in via metaforica, situazioni anche molto complesse. Questa modalità coinvolge non solo gli aspetti cognitivi e logici, ma anche il piano emotivo, affettivo e relazionale, nonché il corpo come strumento di conoscenza e comunicazione con l’ambiente esterno diventando quindi una via di apprendimento a tutto tondo.
Ad ogni incontro saranno presenti 2 formatori del Centro Eirene e gli Educatori del C.R.E.
Vuoi saperne di più su questa iniziativa? Contattaci scrivendo a info@centrostudieirene.it.
Essendo ormai nota la radicata e diffusa presenza di episodi di bullismo e di violenza all’interno degli edifici scolastici e di altri ambienti considerati protetti e sicuri, si sente la necessità di proporre nelle scuole percorsi di riflessione sul tema della gestione dei conflitti.
La nostra proposta nasce e si colloca all’interno di un filone di pensiero che considera inutili gli interventi di tipo repressivo e di imposizione di soluzioni “giuste” se non in situazioni di emergenza e che cerca invece di diffondere quelle competenze relazionali utili a vivere ogni conflitto come occasione di trasformazione e crescita. In questo modo si lavora in un’ottica di prevenzione e di costruzione di benessere personale e relazionale.
Il presente progetto formativo è rivolto ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori della Provincia di Bergamo.
Le tematiche e le attività proposte saranno diversificate in considerazione dell’età dei destinatari e dell’esigenze rilevate nei diversi istituti.
Il percorso completo prevede:
La finalità principale di questo percorso di formazione è quella di favorire la riflessione dei ragazzi circa la necessità di vivere i conflitti che quotidianamente incontriamo e ci coinvolgono, con consapevolezza, riconoscendo le emozioni e passioni che li animano, e trasformandoli in occasioni di apprendimento e cambiamento delle relazioni.
I 4 incontri destinati agli studenti interesseranno le seguenti tematiche:
L’incontro destinato ai professori invece offrirà una panoramica generale del percorso e delle tematiche affrontate e sarà un’ occasione per approfondire i bisogni dei gruppi classe interessati dal progetto. Questo incontro dovrà precedere gli incontri destinati agli studenti.
Le modalità con cui si approfondiranno i temi proposti saranno prevalentemente “attive” ossia coinvolgeranno i ragazzi favorendo un apprendimento di tipo esperienziale. Alcune delle tecniche che verranno utilizzate sono: riflessioni guidate, lavori di gruppo, cooperative learning, simulazioni, espressione creativa.
È possibile inoltre, per i singoli istituti creare un pacchetto “ad hoc” riducendo o aumentando il numero degli incontri e concordando insieme ai formatori le tematiche da affrontare.
Su richiesta della scuola potranno inoltre essere organizzati incontri di approfondimento monotematici su argomenti specifici (ad esempio assemblee aperte a tutti gli studenti, percorsi editoriali…) con la partecipazione di esperti del settore.
Per ulteriori informazioni: info@centrostudieirene.it
Il momento della scelta sappiamo essere, per sua natura, connotato da complessità.
Numerose variabili, infatti, influenzano e condizionano tale processo: pensiamo agli aspetti cognitivi, emotivi, relazionali e sociali.
La stessa rappresentazione del cambiamento, che seguirà alla scelta, mette in gioco aspettative, speranze, timori, a volte senso di inadeguatezza.
Il bisogno dei ragazzi è di essere aiutati ad uscire da una situazione di incertezza, di superare il conflitto tra opposte tendenze, di essere guidati nella presa di decisione come atto ponderato e condotto in serenità.
Il progetto si rivolge ad alunni frequentanti il il terzo anno della scuola secondaria di 1° grado e il 4° o il 5° anno della scuola secondaria di 2° grado.
Interni: Dirigente scolastico, referenti dell’orientamento, insegnanti, membri del consiglio di classe.
Esterni: Psicologi ed educatori esperti in orientamento professionale.
La struttura del progetto si presta ad essere riformulata a seconda delle esigenze specifiche dell’istituto, per ulteriori informazioni vi invitiamo a contattarci a info@eirene.it.
Per maggiori informazioni contattarci scrivendo a info@centrostudieirene.it.
Quante volte si è sentito parlare di consumo critico? Quante volte di decrescita? Ma quante volte, in realtà, gli ascoltatori, i telespettatori o i lettori hanno saputo dare una definizione approfondita di questi concetti?
L’informazione, quella vera a 360 gradi, è sempre più difficilmente reperibile. Sono moltissimi i movimenti che, parallelamente all’attuale sistema economico e sociale, si stanno sviluppando nella sfera del consumo critico e dell’analisi approfondita nei conflitti del mondo. Eppure sembra che comitati, associazioni, centri per lo sviluppo rimangano realtà dedicate ai soli addetti ai lavori, come se le tematiche trattate non fossero di interesse pubblico. Interessi che dovrebbero a maggior ragione interessare la larga fascia della popolazione proprio perché molto spesso analizzano teorie e comportamenti che influiscono, o influirebbero, sugli atteggiamenti di massa.
La Biblioteca Eirene, Centro Studi per la Pace ha organizzato per i mesi di marzo ed aprile 2007 un ciclo di proposte editoriali dal titolo “Il mondo nero su bianco”, in collaborazione con EMI, Editrice Missionaria Italiana, e le biblioteche di Mozzo, Romano di Lombardia, Celim Bergamo e Nembro.
L’iniziativa è nata proprio con questa finalità: allargare, quanto più possibile, la conoscenza di tematiche considerate “alternative” che potrebbero dare una chiave di lettura diversa a quella solitamente trattata dall’informazione, per così dire, convenzionale.
Gli incontri si sono proposti, attraverso i libri trattati, di sensibilizzare la platea circa le tematiche del consumo critico, della decrescita, delle nuove guerre e dei rifugiati nel mondo e di dare una nuova chiave di lettura, alternativa a quella fornita dall’informazione convenzionale, per l’interpretazione della realtà che ci circonda.
Il calendario si è snodato secondo le seguenti date:
Venerdì 9 marzo 2007 alle ore 20:45 presso la BIBLIOTECA COMUNALE DI MOZZO Davide Biolghini presenta “Obiettivo Decrescita”;
Giovedì 15 marzo 2007 alle ore 20:45 presso la BIBLIOTECA COMUNALE DI ROMANO DI LOMBARDIA Marco Deriu presenta “Dizionario Critico delle Nuove Guerre”;
Venerdì 23 marzo 2007 alle ore 20:45 presso BIBLIOTECA COMUNALE DI MOZZO Ersilia Monti presenta “Guida al Vestire Critico”;
Venerdì 30 marzo 2007 alle ore 20:45 presso la BIBLIOTECA DEL CELIM BERGAMO Chiara Marchetti presenta “Un mondo di rifugiati”;
Mercoledì 4 aprile 2007 alle ore 20:45 presso il CENTRO CULTURALE DI NEMBRO presenta “Obiettivo descrescita”;
Venerdì 13 aprile 2007 alle ore 20:45 presso la BIBLIOTECA DEL CELIM BERGAMO Marco Deriu presenta “Dizionario critico delle nuove guerre”.
Il filo di questo percorso è proprio riassumibile in una parola: criticità. Criticare le notizie che pervengono, valutarle e confrontarle con altre, provenienti da diverse fonti d’informazione.
La biblioteca Eirene, Centro Studi per la Pace, ha rilanciato con questa iniziativa l’attività che da anni porta avanti: una migliore conoscenza legata ai temi della pace e della nonviolenza, correlata, in quest’occasione, ad una maggiore consapevolezza di ciò che ci circonda.
Scarica la locandina per saperne di più sull’iniziativa.
Primo Mazzolari, Tu non uccidere, Vicenza, La Locusta, 1955, 141 p. (più volte ristampato)
Dalla voce di un profeta un piccolo opuscolo dalla forza dirompente, voce di un cristiano che sa con precisione come rispondere all’invito del suo maestro “Porgi l’altra guancia”. Parole che gridano dai tetti con la stessa forza di cinquant’anni fa.
Lorenzo Milani, L’obbedienza non è più una virtù, Firenze, LEF, 82 p. (una edizione riveduta a cura di C. Galeotti presso Stampa Alternativa, 1998)
I famosissimi “atti” del processo a don Milani per apologia di reato: aveva difeso dagli insulti di alcuni cappellani militari gli obiettori di coscienza, che a quei tempi erano ancora destinati alla carcerazione…
Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Milano, Feltrinelli, s.d., ma 1967, 200 p. (poi ristampato da Linea d’Ombra, Milano, 1989)
Il primo testo che in italiano affrontò, nel lontano 1967, le questioni poste dalla nonviolenza intesa come “azione” e come forma di lotta capace di gestire i conflitti. Si parla del “metodo nonviolento” e delle tecniche individuali e collettive della nonviolenza.
Jean-Marie Muller, Lessico della Nonviolenza, Torino, Satyagraha, 1992, 166 p.
Sessantotto voci di un piccolo, lucido, “vocabolario della nonviolenza”: non solo “pace” e “pacifismo”, ma anche “difesa civile nonviolenta”, “azione diretta”, “conflitto”, “disarmo”, “transarmo”, “potere”, “lotta” e “nonviolenza”, “sicurezza collettiva” e “violenza”, e molte altre. Per far entrare la nonviolenza fra le parole cui far ricorso in modo non equivoco.
Henry David Thoreau, La disobbedienza civile, Milano, SE, 1992, 103 p.
Un famoso pamphlet che insiste sulla responsabilità personale dei cittadini di fronte ai comportamenti illegittimi dei propri governi. Contro ogni atteggiamento che ci riconduca alla posizione di timidi sudditi: senza una fattiva disobbedienza dei cittadini è difficile che i governi diventino migliori. La pace si costruisce pagando di persona le proprie lotte.
Martin Luther King, Io ho un sogno,. Scritti e discorsi che hanno cambiato il mondo, Torino, SEI, 1993, 207 p.
Venti dei più memorabili scritti e discorsi del noto pastore battista statunitense, divenuto per tutti i popoli della Terra un paladino e un simbolo della lotta per i diritti civili, della nonviolenza e della lotta per la giustizia sociale.
Mohandas Karamchand Gandhi, Sulla violenza, Milano, Linea d’Ombra, 1992, 171 p.
Piccola raccolta curata da Giuliano Pontara, filosofo e noto conoscitore del pensiero gandhiano in Italia, che ha trascelto dal più ampio volume Teoria e pratica della nonviolenza, edito da Einaudi, una serie di scritti gandhiani che affrontano lo specifico problema posto nel titolo. Leggendo le parole che Gandhi dedicò al problema della violenza siamo portati ad uscire da atteggiamenti mentali stereotipati e preconfezionati, a “muovere il nostro pensiero”, a discutere luoghi comuni e frettolose prese di posizione.
Franco Fornari, Psicoanalisi e cultura di pace. Antologia di scritti sulla guerra e sulla pace, Firenze, Edizioni Cultura della Pace, 1992, 176 p.
Dagli scritti del noto maestro italiano di psicoanalisi, un percorso stimolante e ancora di vivissima attualità sui temi della pace e della guerra: con lo sguardo critico e l’occhio disincantato di un intellettuale impegnato e consapevole.
a cura di F. C. Manara