RECENSIONE: Diario di guerra. 1914 – 1918, di Ernst Jüng

Nel 1914, un diciannovenne studente tedesco, dopo essere fuggito di casa per vivere un’avventura nella Legione straniera, si arruola volontario nell’esercito prussiano.

Come molti della sua generazione e del suo ceto sociale, cerca emozioni e adrenalina: ne troverà in quattro anni di guerra di trincea, ma intervallati da lunghissimi periodi di vita tediosa, immerso nel fango, nella sporcizia e nella miseria umana del primo conflitto mondiale.

È un diario quotidiano dove, per quattro anni, un ventenne segna minuziosamente quel che vede e vive.

Non aspettatevi aspre condanne alla guerra: l’autore è convinto di quel che fa, ne è quasi felice.

Ciò detto, il suo diario illustra la “quotidianità” del primo conflitto mondiale, dove esseri umani riuscivano a considerare “normali” situazioni e ambienti da pellicola horror, per poi dedicarsi alla collezione di coleotteri nelle pause dei bombardamenti (l’autore diventerà un discreto e appassionato entomologo).

Da questi diari l’autore trasse gli elementi per il suo libro più conosciuto, Tempeste d’acciaio, mente Remarque trasse ispirazione per il suo famoso Niente di nuovo sul fronte occidentale.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

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