Un’accurata rivisitazione storica e politica dei famigerati “servizi segreti”.
In anglosassone queste “istituzioni” (perché in fin dei conti tali sono, regolate da leggi e norme apposite) vengono definite intelligence, un sostantivo che viene dal latino intelligo, e qui troviamo lo zampino di Sant’Agostino, con il suo motto intelligo ut credam, ovvero “comprendo per credere”.
Perché compito di questi istituti è quello di “comprendere”, ovvero di fornire ai decisori politici, quelle informazioni, soprattutto se “segrete”, per prendere le decisioni migliori per una nazione e uno Stato.
Come no, direte voi, e gli omicidi mirati, e i golpe, insomma gli affari sporchi, siano essi made in USA o made in URSS o made in China?
La tesi dell’autore è che si sia trattata di una malsana, anche se protratta nel tempo, deviazione del concetto di intelligence, in questo caso asservita al complesso militare industriale.
Una lettura interessante, soprattutto per un nonviolento, che si ritroverà stranamente a condividere non pochi modi di vedere la realtà dell’autore, un famigerato “agente dei servizi”.
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.