La carriera di Pietro Badoglio, noto per essere stato tra gli artefici dell’8 settembre 1943, inizia nell’agosto del 1916, quando l’Esercito Italiano si accinse a conquistare un’altura di poche centinaia di metri, alle soglie di Gorizia, noto come Monte Sabotino.
L’attacco e la conquista di questa altura portò alla “liberazione” di Gorizia, un fatto d’arme che non solo rinfrancò l’Italia, ma tutte le potenze europee, ancora scioccate dai macelli di Verdun e della Somme, in guerra contro Reich tedesco e Impero austro-ungarico.
Al di là dei risvolti politici e strategici, la conquista del Sabotino è rilevante perché gli stati maggiori italiani adottarono tattiche in un certo qual modo innovative, basate su un attento uso della logistica e una volta tanto disancorate dagli assalti alla baionetta, forieri di massacri e insuccessi: un approccio che vide proprio Badoglio tra i principali ideatori.
Dopo il Sabotino si riprese a fare la guerra alla vecchia, disastrosa, maniera: a Caporetto mancava poco più di un anno.
Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.