RECENSIONE: La conta dei salvati di Anna Bravo

Scrivere di guerra è, soprattutto, raccontare il sangue versato, cercando le ragioni di tale scempio.

Ma nella storia delle guerre e dei conflitti armati vi è, anche, un altro racconto.

Persone e gruppi, come quei soldati della Grande Guerra, che concordavano tregue e momenti di sopravvivenza fra le trincee opposte.

Popoli, come quello danese, che misero in salvo i loro concittadini ebrei.

Semplici contadini, come tanti italiani, che nascosero e protessero migliaia di militari sbandati e di prigionieri di guerra.

Diplomazie e leader che hanno tramato la pace, non sempre la guerra.

Senza Mandela e Tutu non ci sarebbe stata una transizione pacifica in Sudafrica, senza King un così forte movimento per i diritti civili, senza il Dalai Lama una nonviolenza tibetana, senza Ibrahim Rugova una kosovara e, soprattutto, una nonviolenza tout court senza Gandhi.

La conta dei salvati  racconta questa storia, spesso dimenticata.

Una storia che non sempre ha avuto o è stata di successo, basti pensare alla situazione attuale del Kosovo e del Tibet.

O meglio, un successo, un obiettivo l’ha raggiunto: risparmiare sangue, da entrambi i lati delle parti in conflitto.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: V13. Cronaca giudiziaria di Emmanuel Carrère

V13 di Emmanuel Carrère, vincitore del Premio Strega Europeo 2023, è il reportage del lunghissimo processo ai terroristi coinvolti negli attentati di Parigi del novembre 2015. Da qui il titolo V13, che sta per “venerdì 13”, ovvero il giorno delle stragi.

L’autore dedica ampio spazio alle testimonianze dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime, alla ricostruzione dei giorni che hanno preceduto gli attentati e all’arresto dei colpevoli, ma si interroga anche sulle motivazioni che hanno spinto questi ultimi a prendere parte alle stragi e sulla pena che meritano.

Carrère prova a spiegare come è strutturato un processo di questa portata e cerca di fornire al lettore una visione di insieme dei rapporti tra Francia e mondo islamico.

V13 ci permette di conoscere alcune delle persone che, in un modo o nell’altro, si sono ritrovate tra le mura del tribunale insieme all’autore: gli avvocati dell’accusa e della difesa; i colleghi giornalisti; Georges Salines che ha perso la figlia Lola la notte delle stragi e che ha scritto un libro a quattro mani con Azdyne Amimour, il padre di uno dei terroristi del Bataclan; Nadia Mondeguer, insegnante di arabo e madre di Lamia, ragazza scomparsa al café La Belle Equipe. Giusto per citarne alcuni.

Il testo è suddiviso in paragrafi e lo stile di Carrère è scorrevole, nonostante la complessità dei contenuti. Una lettura consigliata e che invita alla riflessione.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Israele contro Israele (LIMES)

Ed. Marzo 2023

Il terzo volume di Limes del 2023 è dedicato alla violenta crisi costituzionale, politica e sociale che sta investendo lo Stato ebraico.

Innescata dalla controversa riforma giudiziaria voluta dal governo di Benjamin Netanyahu per circoscrivere, tra l’altro, il potere della Corte suprema e votata dalla maggioranza alla Knesset (Parlamento), la legge ha scatenato ampie proteste.

A queste hanno preso parte, in modo inedito, vasti settori del mondo istituzionale ed economico, oltre che degli apparati di difesa (esercito, aviazione, intelligence).

Sarebbe però riduttivo leggere gli eventi solo come mobilitazione democratica contro una legge censoria con cui il premier cerca di sottrarsi al giudizio della magistratura.

L’iniziativa del governo più “a destra” della storia israeliana, entrato in carica pochi mesi fa, e la veemente opposizione che suscita si inscrivono infatti nella crisi ormai strutturale di un Paese in perenne tensione tra natura ebraica (dunque etnico-confessionale) e democratica.

La dirimente figura di Netanyahu e l’estremismo delle forze ultraconservatrici del suo esecutivo sono al contempo causa ed effetto della “tribalizzazione” denunciata pubblicamente nel 2015 dall’ex presidente Reuven Rivlin.

Esito, questo, delle profonde e irrisolte contraddizioni di uno Stato nato e sviluppatosi in condizioni d’emergenza, la cui natura composita ha finora impedito di formulare una costituzione.

Una crisi in atto, dagli esiti e dagli sviluppi imprevedibili, con conseguenze a cascata sui delicati equilibri, e disequilibri, di tutto il Medio Oriente.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: D-Day. Storia dello sbarco in Normandia di Stephen E. Ambrose

Il D-Day, ovvero il 6 giugno 1944, diede inizio, con lo sbarco alleato in Normandia, all’offensiva che avrebbe posto fine all’oppressione nazista in Europa.

Stephen Ambrose ha ricostruito con straordinaria passione i preparativi e lo svolgersi dell’invasione, concentrandosi tanto sui grandi disegni strategici quanto sulle vicende degli umili soldati che spesso dovettero improvvisarsi eroi.

Basato su anni di ricerche e su oltre 1400 interviste con veterani americani, inglesi, canadesi, francesi e tedeschi, “D-Day” è la cronaca di una delle grandi battaglie della storia.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Cesare e la conquista della Gallia di Nic Fields

Di tutte le  battaglie combattute da Cesare nelle sue campagne, Alesia è la più celebre. Questo scontro determinante è stato oggetto di un’insolita abbondanza di studi archeologici e di ricostruzioni, che il libro vuol presentare ai lettori interessati alla storia militare e all’antichità.

Nel 52 a.C. la conquista e la pacificazione della Gallia, per opera del condottiero romano, si mutò in una repentina e violenta rivolta delle tribù galliche, che trovarono un leader carismatico in un giovane nobile arverno di nome Vercingetorige. Dopo una serie di scontri a Vellaunodunum, Cenabum e Noviodunum, Vercingetorige optò per una strategia di scontri a bassa intensità e manovre difensive, così da tagliare i rifornimenti alle truppe romane e minacciarne i movimenti, rischiando di compromettere gravemente il dominio romano in Gallia. Quando il capo gallico scelse di impegnarsi nella difesa della città fortificata di Alesia, erano maturate le condizioni per la battaglia determinante della guerra.

Il libro, ricco di tavole a colori e di immagini, si presta bene come primo approccio allo studio della storia militare romana, nonché a una prima inquadratura di un personaggio storico e, in alcuni casi, controverso, come Giulio Cesare.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Diplomazia delle città. Strumenti e pratiche per una centralità strategica internazionale di Lorenzo Khilgren Grandi

Le città, istituzioni locali per eccellenza, costituiscono ormai i cardini dell’economia globale, dei flussi di informazione e della mobilità di beni e persone.

Possono quindi essere un soggetto autonomo nel campo della diplomazia e delle relazioni internazionali, da sempre “riserva di caccia” degli Stati?

Una domanda che, in teoria, dovrebbe ricevere come risposta un “no”, ma nei fatti la loro azione diplomatica è ormai riconosciuta da numerosi Stati e organizzazioni internazionali: tuttavia  l’effettivo funzionamento della “diplomazia delle città” è poco noto al di fuori delle amministrazioni comunali che la praticano.

Questo libro fornisce un’analisi esaustiva e accessibile delle logiche, della portata e delle sfide della diplomazia delle città, soffermandosi su ciascuna delle sue sette principali dimensioni: cooperazione allo sviluppo, promozione della pace, sviluppo economico, innovazione, ambiente, cultura e migrazioni. A partire da numerosi esempi concreti, come l’importanza per lo sviluppo urbano dei Giochi Olimpici, la nomina a Capitale Europea della Cultura o il ruolo delle amministrazioni comunali nella gestione della pandemia dentro e fuori i confini municipali.

Il volume offre uno sguardo inedito sulle relazioni internazionali e fornisce indicazioni concrete su come realizzare il pieno potenziale delle città.

Una lettura indicata per amministratori e consiglieri comunali, di città grandi e piccole.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks di Stefania Maurizi

Nella cella di una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra, che da oltre un decennio lo vogliono distruggere: è un giornalista.

Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato, quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e garantire l’impunità ai potenti.

Stefania Maurizi, l’autrice di questo libro-inchiesta, è l’unica giornalista italiana che ha lavorato fin dall’inizio su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stretto contatto con Julian Assange, incontrandolo molte volte. Ha contribuito in maniera decisiva alla ricerca della verità, citando in giudizio quattro governi, gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Svezia e l’Australia, per accedere ai documenti del caso.

L’autrice conduce il lettore con pazienza, ma con dovizia di dati e particolari, nella vera e propria odissea vissuta da Assange.

Un testo leggibilissimo e non pedante… quasi una spy story, con un particolare non da poco: purtroppo si racconta quello che è realmente accaduto e che accade tutt’oggi. Purtroppo per l’idea che abbiamo di democrazia e libertà in occidente.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: M. Gli ultimi giorni dell’Europa di Antonio Scurati

Siamo alla terza puntata del racconto di Antonio Scurati su uno dei maggiori protagonisti della storia del XX secolo: il fascismo italiano.

L’autore ha l’estro e l’abilità di riuscire a far diventare le pagine di storia, che spesso ci hanno annoiato sui banchi di scuola, un vero e proprio romanzo con protagonisti, comprimari e macchiette.

Un’abilità rara, anche perché gli anni oggetto di quest’opera, dal 1938 al 1940, sono quelli in cui l’Italia fascista si rivela per quel che è: un bluff economico, politico e militare, che trascinerà un’intera nazione nel disastro e nella tragedia della Seconda guerra mondiale.

Sono gli anni delle leggi razziali, che colpiscono anche fascisti di lunga data e fedeltà, della subordinazione diplomatica (e quasi psicologica) del regime italiano a quello germanico e hitleriano, dell’illusione del regime fascista di potersi barcamenare nei rapporti tra democrazie occidentali, regime sovietico e corsa alla conquista dello “spazio vitale” nazista.

Uno sguardo impietoso sul ceto dirigente fascista dell’epoca, con particolare attenzione alla figura del ministro degli esteri Ciano, che in altri luoghi e da altri autori è stato tratteggiato a figura “moderata e ragionevole” del fascismo.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Storia delle epidemie: dalla Morte Nera al COVID-19 di Frank M. Snowden

Vi apprestate a leggere un’indagine multidisciplinare della storia medica e sociale delle principali epidemie emerse nel corso della storia.

L’autore spiega come i focolai infettivi di massa, dalla Morte Nera alla più recente SARS, abbiano inciso sulle società del passato e le abbiano plasmate in maniera significativa.

Sorretto da una vena comparativa, Snowden illustra i modi in cui le malattie non hanno solo influenzato la scienza medica e la salute, ma hanno anche reindirizzato i percorsi di arte, religione, storia intellettuale e guerre.

Il tentativo dell’autore è chiaro sin dalle prime pagine: le epidemie sono la conseguenza di situazioni economiche, produttive, commerciali, urbanistiche che creano un vero e proprio “brodo di cultura” per la loro deflagrazione.

Interessanti alcuni capitoli dedicati a eventi poco conosciuti ai più: un esempio per tutti, il fallimento, causa epidemia di febbre gialla, della spedizione napoleonica ad Haiti, con le enormi conseguenze geopolitiche che ne derivarono.

Chiude l’opera un “epilogo” dedicato all’epidemia di COVID-19 in Italia, che lascia quell’attimo perplessi per le fonti su cui si basa l’analisi e per i risultati della stessa: un aspetto negativo che non diminuisce nel suo complesso la validità dell’opera.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: L’arco dell’impero. Con la Cina e gli Stati Uniti alle estremità di Qiao Liang

L’autore, Qiao Liang, in collaborazione con Wang Xiangsui, nel 1999 scrisse Guerra senza limiti, un’opera che con un anticipo di due anni prefigurava quanto sarebbe accaduto con l’attacco alle Torri Gemelle per ciò che riguardava il senso e il modo di fare la guerra.

Alto ufficiale, ora in pensione, dell’Esercito Popolare di Liberazione, Qiao Liang approfondisce con questa sua nuova opera il senso e il significato economico dei conflitti, partendo da alcune domande fondamentali.

Qual è la natura degli imperi? Come nascono, si sviluppano e muoiono? In quali modi e in quali tempi seguirà questa parabola l’ultimo degli imperi ancora in vita, quello statunitense? E la Cina, una volta completatosi il processo di avvicendamento, che tipo di impero sarà?

Tra attacchi all’illusoria supremazia del dollaro, moniti alla correttezza morale della finanza, digressioni storiche e bagliori visionari, Qiao Liang si chiede infine se forse non stia arrivando l’inverno più freddo nella storia dell’economia globalizzata, come esso si stia configurando e come raffredderà il mondo.

È un modo diverso di leggere la realtà, non solo per chi si interessa di questioni economiche o militari, ma anche per chi è semplicemente un occidentale, un cittadino europeo: in questi tempi di guerra in Europa, è un testo da leggere e su cui riflettere.

Il saggio introduttivo del Generale Fabio Mini, un vero libro nel libro, lo accompagna ponendolo al rango di coautore di questa edizione.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.