RECENSIONE: Medio Oriente dentro la guerra, di Benny Morris

Il 1948 fu un anno traumatico per il Medio Oriente e il mondo arabo, che subirono la nascita di una entità per loro estranea: lo Stato di Israele.

Gli Stati arabi, dopo aver subito non solo una sconfitta militare, ma anche il fenomeno socio-economico delle centinaia di migliaia di profughi palestinesi, rifiutarono da subito di tramutare l’armistizio in pace. Al contrario, iniziarono a parlare di “seconda ripresa”, ovvero di un nuovo conflitto che avrebbe cacciato la popolazione ebraica che si riversava in Israele da ogni angolo del pianeta.

Il saggio analizza lo sviluppo delle relazioni e, soprattutto, dei contrasti tra Israele e gli Stati arabi negli anni cruciali, che vanno dal 1949 al 1956, soffermandosi in particolare sulle infiltrazioni arabe nel territorio israeliano e sulle conseguenti rappresaglie. Le incursioni di profughi e di commando palestinesi, insieme agli attacchi transfrontalieri di forze irregolari, furono gli elementi principali del fenomeno che caratterizzò questo periodo e, inoltre, furono utilizzati come giustificazione dalle forze armate israeliane per rappresaglie, spesso feroci. Ampliato sulla base di nuovo materiale (inclusi documenti desecretati delle IDF, le Forze di Difesa Israeliane), il volume offre importanti contributi alla comprensione dell’attuale situazione in Medio Oriente, con uno sguardo rivolto alle prospettive di una pace duratura in quei territori.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

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