RECENSIONE: Uomini sotto il fuoco di S.L.A. Marshall

Durante il secondo conflitto mondiale, i vertici militari statunitensi si presero la briga di “studiare” quello che stava accadendo nei reparti che combattevano dall’Europa agli sperduti atolli del Pacifico.

L’autore di questo saggio fu incaricato di portare a termine una di queste ricerche. Intervistò migliaia di GI e di ufficiali per rispondere a due domande non semplici: che cosa accadeva a un reparto quando si trovava in combattimento? E che cosa era mancato nell’addestramento del reparto perché fosse adeguatamente preparato a sopportare un ambiente ostile come quello di un combattimento “tattico”?

S.L.A. Marshall è una figura discussa, sia per essersi fregiato di titoli che non gli spettavano (dichiarò di essere stato il più giovane ufficiale statunitense nominato sul campo durante la Prima guerra mondiale), sia per essersi letteralmente inventato i dati statistici su quello che definì il “quoziente di fuoco”.

Nonostante ciò, la sua opera, a oltre settant’anni dalla prima pubblicazione, è un’analisi lucida delle condizioni in cui si viene a trovare il militare di fanteria durante un combattimento, ricca di suggerimenti concreti per preparare i combattenti con un adeguato addestramento.

Un’analisi utile, non solamente per il giovane ufficiale, ma anche per chiunque, nella vita civile, debba guidare e comandare un gruppo di donne e di uomini, affinché raggiungano un obiettivo o vincano una competizione.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

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