RECENSIONE: 21 lezioni per il XXI secolo di Yuval Noah Harari

La lucidità è potere. La censura non opera bloccando il flusso di informazioni, ma inondando le persone di disinformazione e distrazioni. “21 lezioni per il XXI secolo” prova ad aiutarci a farci largo in queste acque torbide e affronta alcune delle questioni più urgenti dell’agenda globale contemporanea. Perché la democrazia liberale è in crisi? Dio è tornato? Sta per scoppiare una nuova guerra mondiale? Che cosa significa l’ascesa di Donald Trump? Che cosa si può fare per contrastare l’epidemia di notizie false? Quali civiltà domineranno il pianeta: l’Occidente, la Cina, l’islam? L’Europa deve tenere le porte aperte ai migranti? Il nazionalismo può risolvere i problemi causati dalla disuguaglianza e dai cambiamenti climatici? In che modo potremo difenderci dal terrorismo? Che cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli? Molti di noi possono a stento permettersi il lusso di approfondire queste domande, perché siamo pressati da ben altre urgenze: lavorare, prenderci cura dei figli o dare assistenza ai genitori anziani, ma purtroppo la storia non fa sconti.

Se non ragioniamo e riflettiamo sulle “grandi domande”, qualcuno lo farà in nostra assenza, e noi e i nostri figli ne subiremo le conseguenze.

Certo è parecchio ingiusto; ma chi ha mai detto che la storia è giusta?

Attenzione: non siamo obbligati a condividere alcune o tutte le conclusioni dell’autore, ma abbiamo il dovere di rispondere alla sua principale sollecitazione… rifletteteci a fondo!

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Storia della guerriglia di Werner Hahlweg

Che dire, un testo accurato, talvolta quasi pedante nelle sue minuziose descrizioni.

L’autore conduce una ricerca sui conflitti condotti con il metodo della “piccola guerra”, partendo dall’occupazione napoleonica della Spagna e arrivando ai primi anni Settanta, ovvero a quando fu condotta la ricerca.

Non troverete quindi riferimenti ai conflitti del Golfo, alla Intifada palestinese, ad Al-Qaida o all’ISIS.

Può sembrare un limite, ma è un buon esercizio intellettuale per chi vuole approfondire le ragioni del successo, e degli insuccessi, delle guerre condotte con queste particolari modalità, legando ad esempio le esperienze storiche del conflitto indocinese a quelle contemporanee della Siria e dello Stato islamico.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: La rivoluzione sotto assedio, storia militare della guerra civile russa 1919-1922, volume 2 di Francesco Dei

Un testo affascinante, nonché poderoso.

L’autore ci conduce nell’intricatissima situazione, politica e bellica, della Russia post rivoluzionaria e dei conflitti che si svilupparono tra le varie armate “bianche” e l’Armata Rossa bolscevica.

Un testo che vi richiederà non pochi giorni di lettura, ma che si rivelerà godibile, oltre a sfatare il mito di un periodo e una fase storica “semplice”, dove vi erano due contendenti ben delineati.

La storia di un conflitto, come al solito, è molto più complessa di come l’hanno raccontata i vincitori.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Corea, la guerra dimenticata di Gastone Breccia

Cosa fu la Guerra di Corea? Citando un ufficiale coreano: “È stata un tragedia per il nostro popolo”.

Tre anni di combattimenti, centinaia di migliaia di perdite tra i militari dei paesi belligeranti e almeno un milione e mezzo tra i civili; un paese devastato, il mondo sospinto a un passo da un conflitto nucleare; una pace mai firmata e dunque una crisi irrisolta, che ancora oggi, a tratti, fa salire la tensione internazionale al livello di guardia: ciononostante la guerra di Corea è per eccellenza «la guerra dimenticata» del XX secolo.

Eppure, il nostro mondo ne è l’erede diretto, perché essa segna il ritorno della Cina tra le grandi potenze; ed è con il rapido riarmo del 1950-53 che inizia la trasformazione della società statunitense in una «macchina bellica» destinata a contrastare l’espansione comunista e a «combattere per la libertà e la democrazia».

La guerra di Corea ci appare oggi quasi un tragico laboratorio dei conflitti contemporanei.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: 1944-1945 Il crollo finale della Wehrmacht (vol. I) di Robert M. Citino

Dal 1943 per la Germania la guerra era persa, e molti ufficiali tedeschi lo sapevano. Ancora oggi, una domanda persiste: cosa spinse l’esercito tedesco a continuare gli sforzi in una situazione sempre più disperata? Mentre alcuni storici si sono risposti basandosi sul potere di Hitler o sul ruolo dell’ideologia, Citino, tra gli studiosi più autorevoli in materia, risponde con una parola: Bewegungskrieg, l’arte della guerra praticata e sviluppata dai tedeschi nei secoli. In questo racconto delle campagne militari della Germania nella fase finale della guerra, l’autore ripercorre così la Totenritt tedesca, una cavalcata della morte che riuscì a complicare le avanzate sovietiche e alleate ma non a mutare il corso del conflitto. Il primo volume dell’opera analizza l’offensiva invernale sovietica del 1944 (battaglia di Korsun) e la successiva penetrazione verso occidente, l’avanzata in Italia degli Alleati (lo sfondamento della linea Gustav, lo sbarco di Anzio e la liberazione di Roma) e lo sbarco in Normandia, arrivando fino al luglio 1944. Citino riesce abilmente a dar conto della visione tedesca di quegli ultimi anni di guerra, in un quadro che tratteggia le sfumature della storia militare della Wehrmacht nel contesto del pensiero strategico della Seconda guerra mondiale.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Lezioni di strategia di John Lewis Gaddis

Se vi aspettate un saggio su come il tal generale mosse le sue divisioni nella tal battaglia, ebbene rimarrete delusi. Questo è un testo che, con una scrittura godibile e comprensibile anche per un neofita, fa chiarezza su alcune “questioncelle”: come individuare un obiettivo, come comprendere quanto sia praticabile raggiungerlo, come valutare i costi di una tale intrapresa, sia “etici” che “pratici”. Il tutto con una serie di analisi e confronti di personaggi, o meglio strateghi, che hanno attraversato la storia dell’umanità: da Pericle a Serse, da F.D. Roosvelt a Lincoln, da Sant’Agostino a Machiavelli, da Clausewitz a Tolstoj.

Un consiglio: taccuino e penna a fianco mentre leggete, numerosi incisi dell’autore sono fulminanti nella loro concisione ed essenzialità.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Augusto in guerra di Lindsay Powell

L’espressione “Pax Romana”, o meglio ancora “Pax Augusta”, è la denominazione che solitamente viene data al regno di Augusto, dal 31 a.C. al 12 d.C. L’opera, lo si comprende dal titolo, vuole sfatare tale mito, alimentato ai tempi dallo stesso imperatore, evidenziando come nel quarantennio in questione si assistette a una serie ininterrotta di conflitti armati, sia ai confini sia per “pacificare” popolazioni teoricamente facenti parte dell’Impero romano.

Fu sempre Ottaviano Augusto ad attuare una profonda riforma delle istituzioni militari romane, a condurre personalmente, o tramite suoi fidati e accuratamente selezionati delegati, campagne militari, a usare in modo “strategico” la potenza militare romana come strumento di pressione diplomatica.

Il testo delinea la strategia imperiale di Ottaviano, dispiegatasi in quaranta anni di regno e volta a un solo obiettivo, utilizzando le parole stesse dell’imperatore: “sottomettere il mondo intero al potere del popolo romano” (Res Gestae Divi Augusti).

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: La questione britannica (LIMES)

Ed.  Maggio 2019

Tra pochi giorni i cittadini britannici saranno chiamati al voto per rinnovare il loro Parlamento, ed anche noi del Bel Paese sappiamo che una delle questioni su cui sceglieranno i loro rappresentanti sarà cosa fare della “Brexit”.

Questo numero di “Limes”, uscito alcuni mesi fa, ci aiuta a districarci nelle complesse questioni che portarono al referendum a favore della Brexit, a comprendere quali potranno essere gli scenari futuri, ai complessi rapporti che legano, o potrebbero slegare, le “parti” del Regno Unito, nonché di quali motivazioni stiano alle basi della nostalgia per l’Impero britannico di una importante parte degli inglesi.

Perché, se non l’avete ancora compreso, termini quali “Regno Unito”, “Britannia”, “Inghilterra” non hanno lo stesso significato, almeno per i sudditi di Sua Maestà Elisabetta II.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: L’arte della guerra di Napoleone di Jacques Garnier

Non a caso il sottotitolo di questa opera è “una biografia strategica”. Lo scopo di questo saggio non è quello di essere l’ennesimo racconto delle guerre napoleoniche, bensì di far comprendere l’evoluzione e il “carattere” della scienza militare di uno dei più grandi “signori della guerra” planetari.

L’autore, Jacques Garnier, analizza come alcuni intuizioni strategiche del generale corso, già ravvisabili nella prima campagna d’Italia, vengano sviluppate e affinate nel corso di tutta la sua vita.

Nel contempo l’opera evidenzia i limiti, talvolta oggettivi e materiali, del pensiero strategico napoleonico che si evidenzieranno a pieno nella campagna di Russia.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.

RECENSIONE: Breve storia della Prima guerra mondiale, 2 voll. di Marco Cimmino

Sono due volumi, ma si leggono d’un fiato, l’opera ideale per chi vuol affrontare l’intricato periodo storico del primo conflitto mondiale con una visione d’insieme, che tuttavia non scada nel generico e nel banale.

 

Il lettore al termine si ritroverà con una conoscenza discreta su come questo conflitto si dipanò nell’intero pianeta, sfatando nel contempo non pochi luoghi comuni e generalizzazioni.

Il racconto storico è “alleggerito” da alcuni paragrafi, denominati “curiosità”, dove l’autore affronta dettagli, dando loro una spiegazione accurata, che spesso sono dati per scontati in opere simili.

Disponibile presso la biblioteca del Centro Eirene.